Le Relazioni. Dagli scritti di Kahlil Gibran.
Le relazioni sono un aspetto importante della vita di ognuno di noi. I rapporti di amicizia ma anche quelli tra due partner sono spesso caratterizzati da dinamiche che a volte possono risultare complesse.
Come si può migliorare o addirittura salvare una relazione che sembra non funzionare? Come possiamo migliorare noi stessi al fine di rendere più sane e durature le nostre relazioni?
Sono moltissimi i fattori psicologici ed emotivi che determinano chi siamo e come ci comportiamo all’interno di una relazione. Siamo esseri umani fatti di bisogni e desideri. Abbiamo tutti più o meno consapevolmente delle aspettative ed al contempo tutti abbiamo un immagine di noi stessi che non necessariamente corrisponde a quella che l’altra parte percepisce.
La maggior parte dei problemi di coppia sorge infatti da aspettative mancate, da idee sbagliate sull’altro o che l’altro ha di noi, da bisogni che sentiamo insoddisfatti o che magari non siamo capaci di comunicare.
Può succedere che il nostro bisogno sia così forte da impedirci di vedere quello dell’altro. Possiamo risultare troppo distanti o al contrario troppo opprimenti a seconda delle situazioni, del nostro carattere e del nostro stato emotivo.
Oggi ho deciso di non condividere un racconto od una storia ma questo estratto sul Matrimonio, e quindi le relazioni, tratto dal libro “Il Profeta” dello scrittore e poeta Kahlil Gibran.
Questo scritto sul Matrimonio è tra tutte le letture che ho fatto sull’argomento, in rapporto alla sua brevità, quello che più secondo me riassume quella che è la disposizione d’animo ideale all’interno della relazione.
Spero che possa ispirarti come ha ispirato e continua ad ispirare me ogni volta che lo rileggo.
Sul Matrimonio – Kahlil Gibran – Il Profeta
Allora, Almitra parlò di nuovo e disse: “E il Matrimonio, Maestro?”
Ed Egli rispose dicendo:
“Siete nati insieme, e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
Ebbene, sarete insieme anche nella memoria silenziosa di Dio.
Ma lasciate che la vostra unione sia aperta.
E lasciate che i venti del cielo danzino fra voi.
Amatevi, ma non fate dell’amore una catena: Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento fra le rive delle vostre anime.
Riempite l’uno la coppa dell’altro, ma non bevete dalla medesima coppa.
Scambiatevi il pane, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e ballate insieme, e siate felici, ma fate in modo che ognuno sia solo, così come sole sono le corde del liuto, anche se vibrano alla stessa musica.
Donate i vostri cuori, ma non affidateli alla cura dell’altro. Perché solo la mano della Vita può contenere i vostri cuori.
Siate uniti, eppure non troppo vicini: Poiché le colonne del tempio si ergono distanti, e la quercia ed il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro”.