Storia Zen – Introduzione – Come cambiare la propria vita un passo alla volta.
Il racconto zen che segue è molto particolare. Probabilmente come spesso accade in questo tipo di aneddoti sono molti gli insegnamenti e la saggezza che possiamo trarne. Tra tutte le riflessioni possibili quella che mi è rimasta più impressa è su come un cambiamento radicale nella propria vita spesso sia semplificato se affrontato un passo alla volta o, come nella novella zen, 3 miglia per volta.
Che cos’è la vita se non un insieme di attimi messi in successione? Certo tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta del concetto di “vivere nel presente” ma spesso applicarlo alla vita quotidiana può risultare difficile.
Questo non significa non porsi degli obiettivi, in questo mondo fatto di dualità mi piace credere che il giusto approccio sia costituito di un delicato equilibrio tra lungimiranza e presenza, tra pianificazione del futuro e concentrazione sul momento presente. Questa storia zen mi ha spinto a riflettere proprio su questi temi.
Trovare un diamante su una strada fangosa – Storia Zen
Gudo era l’insegnante dell’imperatore del suo tempo. Però viaggiava sempre da solo come un mendicante girovago.
Una volta, mentre era in cammino verso Edo, il centro culturale e politico dello shogunato, si trovò nei pressi di un piccolo villaggio chiamato Takenaka. Era sera e pioveva a dirotto.
Gudo era bagnato fradicio. I suoi sandali di paglia erano a pezzi.
In una casa colonica vicino al villaggio vide quattro o cinque paia di sandali su un davanzale e decise di comprarne un paio.
La donna che gli vendette i sandali, vedendolo così bagnato, lo invitò a passare la notte lì in casa. Gudo accettò con molti ringraziamenti.
Entrò e recitò un sutra davanti al reliquiario della famiglia. Poi la donna lo presentò a sua madre e ai suoi figli.
Notando che avevano tutti un’aria afflitta, Gudo chiese loro se fosse accaduta qualche disgrazia.
“Mio marito gioca d’azzardo ed è un beone” gli spiegò la padrona di casa. “Quando gli capita di vincere si ubriaca e diventa manesco. Quando perde si fa prestare i soldi dagli altri. A volte, quando è ubriaco fradicio, non rincasa nemmeno. Che posso fare?”
“Lo aiuterò io” disse Gudo. “Ecco un po’ di denaro. Procurami un gallone di vino buono e qualcosa di stuzzicante da mangiare. Poi andatevene a dormire. Io resterò in meditazione davanti al reliquiario”.
Quando, intorno alla mezzanotte, il marito della donna rincasò completamente ubriaco, si mise a berciare: “Ehi moglie, io sono a casa. Non c’è niente da mangiare?”
“Qualcosa ce l’ho io” disse Gudo. “Sono stato sorpreso dalla pioggia e tua moglie mi ha gentilmente invitato a passare qui la notte. Per ringraziarla ho comprato del pesce e un po’ di vino, se vuoi puoi gustarne anche tu”
L’uomo fu tutto contento. Bevve subito il vino e si sdraiò sul pavimento. Gudo restò in meditazione accanto a lui.
Quando il marito si svegliò la mattina dopo, non ricordava più nulla della sera prima. ” Chi sei? Da dove vieni?” domandò a Gudo che stava ancora meditando.
“Sono Gudo di Kyoto e sto andando a Edo” rispose il maestro di Zen.
L’uomo provò un’immensa vergogna. Non la finiva più di scusarsi con l’insegnante del suo imperatore.
Gudo sorrise. “In questa vita tutto è instabile” spiegò. “La vita è brevissima. Se tu continui a giocare e a bere, non ti resterà il tempo di fare altro, e farai soffrire anche la tua famiglia”.
Fu come se la coscienza del marito si ridestasse da un sogno. “Come potrò mai compensarti di questo meraviglioso insegnamento? Lascia che ti accompagni e che porti la tua roba per un pezzo di strada”.
“Come vuoi” acconsentì Gudo.
I due si misero in cammino. Dopo tre miglia Gudo disse all’uomo di tornare indietro. “Altre cinque miglia soltanto” lo pregò quello.
Continuarono a camminare.
“Ora puoi tornare indietro” disse Gudo.
“Faccio ancora dieci miglia” rispose l’uomo.
“Adesso torna indietro” disse Gudo quando ebbero percorso le dieci miglia.
“Voglio seguirti per tutto il resto della mia vita” dichiarò l’uomo.
In Giappone, gli odierni insegnanti di Zen discendono da un famoso maestro che fu il successore di Gudo. Il suo nome era Mu-nan, l’uomo che non tornò mai indietro.
FINE
(racconto tratto da: “storie zen“)
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