Racconti Spirituali

Paura del giudizio degli altri. Come liberarsene. Storia Zen e 5 consigli pratici.

E’ capitato a tutti almeno una volta di aver avuto paura del giudizio degli altri. In quanto esseri umani ricerchiamo istintivamente l’approvazione delle persone intorno a noi per migliorare la nostra percezione di noi stessi.

Uno dei modi in cui misuriamo noi stessi e cerchiamo di capire il nostro valore è quello di confrontarci con le persone che vediamo e che abbiamo intorno a noi.

Non c’è nulla di male a ispirarsi a chi è migliore di noi in qualcosa per migliorarci e crescere ma il timore continuo del giudizio altrui può diventare una profonda causa di sofferenza interiore.

Ma come è possibile liberarsi definitivamente del timore del giudizio altrui?

Come possiamo comprendere il nostro reale valore, essere noi stessi e comportarci serenamente senza il timore di venir giudicati?

Liberarsi della paura del giudizio degli altri ed essere se stessi.

Per poterci liberare del timore del giudizio altrui dobbiamo innanzitutto riconoscere il nostro reale valore.

Per comprendere il nostro valore dobbiamo quindi lavorare sulla nostra autostima.

L’autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l’autoapprovazione del proprio valore personale fondato su autopercezioni. La parola autostima deriva appunto dal termine “stima“, ossia la valutazione e l’apprezzamento di sé stessi e degli altri.

fonte: Wikipedia

A tal proposito voglio consigliarti di leggere il libro “Lo Zen e l’arte di innamorarsi” , un libro che mi ha aiutato a maturare molto nella ricerca della mia autenticità.

In un periodo storico dove continuiamo a prendere come metro di misura l’immagine fittizia di se stesse che le persone mostrano sui social, il rischio di credere di essere costantemente inadeguati è altissimo.

Nelle “storie” sembrano tutti così felici e così perfetti mentre la nostra vita reale ci sembra così sbiadita in confronto. Eppure la verità è che quelle immagini e quei video non rappresentano la realtà.

In questo gioco di finzione sociale permettiamo a noi stessi di temere che gli altri ci misurino e ci giudichino e troppo spesso finiamo col rinunciare ai nostri sogni e alle nostre ambizioni per non sembrare “strani” o “diversi”, cercando di conformarci per ricevere quell’approvazione che non sentiremo mai di avere fino in fondo.

Se pensi di “essere sbagliato” prendi esempio dall’uomo che viaggiava seduto su un asino al contrario 😀

Come scoprire il nostro reale valore? Scopriamolo con una storia Zen.

Come possiamo quindi capire il nostro reale valore e acquistare maggior fiducia in noi stessi? Come possiamo capire chi siamo e smetterla di aver paura del giudizio degli altri?

La storia Zen che segue nella sua semplicità e profondità può fornirci diversi spunti di riflessione, alla fine cercheremo di individuare 5 consigli pratici per sconfiggere una volta per tutte la paura di essere giudicati.

Storia Zen – Come scoprire il proprio valore.

“Sono venuto qui, maestro, perché mi sento così inutile che non ho voglia di fare nulla.

Mi dicono che sono un inetto, che non faccio bene niente, che sono maldestro e un po’ tonto.

Come posso migliorare?

Che cosa posso fare perché mi apprezzino di più?”.

Il maestro gli rispose senza guardarlo:

“Mi dispiace, ragazzo.

Non ti posso aiutare perché prima ho un problema da risolvere.

Dopo, magari…”.

E dopo una pausa aggiunse:

“Ma se tu mi aiutassi, magari potrei risolvere il mio problema più in fretta e dopo aiutare te”.

“Con…piacere, maestro” disse il giovane esitante, sentendosi di nuovo sminuito visto che la soluzione del suo problema era stata rimandata per l’ennesima volta.

“Bene” continuò il maestro.

Si tolse un anello che portava al mignolo della mano sinistra e, porgendolo al ragazzo, aggiunse:

“Prendi il cavallo che c’è là fuori e va’ al mercato. Ho bisogno di vendere questo anello perché devo pagare un debito.

Vorrei ricavarne una bella sommetta, per cui non accettare meno di una moneta d’oro.

Va’ e ritorna con la moneta d’oro il più presto possibile.”

Il giovane prese l’anello e partì.

Appena fu giunto al mercato iniziò a offrire l’anello ai mercanti, che lo guardavano con un certo interesse finché il giovane diceva il prezzo.

Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, alcuni si mettevano a ridere, altri giravano la faccia dall’altra parte e soltanto un vecchio gentile si prese la briga di spiegargli che una moneta d’oro era troppo preziosa in cambio di un anello.

Pur di aiutarlo, qualcuno gli offrì una moneta d’argento e un recipiente di rame, ma il giovane aveva istruzioni di non accettare meno di una moneta d’oro e rifiutò l’offerta.

Dopo avere offerto il gioiello a tutte le persone che incrociava al mercato – e saranno state più di cento- rimontò a cavallo demoralizzato per il fallimento e intraprese la via del ritorno.

Quanto avrebbe desiderato avere una moneta d’oro per regalarla al maestro e liberarlo dalle sue preoccupazioni!

Così finalmente avrebbe ottenuto il suo consiglio e l’aiuto.

Entrò nella sua stanza.

“Maestro” disse “mi dispiace. Non è possibile ricavare quello che chiedi. Magari sarei riuscito a ottenere due o tre monete d’argento, ma credo di non poter ingannare nessuno riguardo il vero valore dell’anello.”
“Quello che hai detto è molto importante, giovane amico” rispose il maestro sorridendo.

“Prima dobbiamo conoscere il vero valore dell’anello.
Rimonta a cavallo e vai dal gioielliere.

Chi lo può sapere meglio di lui?

Digli che vorresti vendere l’anello e chiedigli quanto ti darebbe.

Ma non importa quello che ti offre: non glielo vendere. E ritorna qui con il mio anello.”

Il giovane riprese di nuovo a cavalcare.

Il gioielliere esaminò l’anello alla luce della lanterna, lo guardò con la lente, lo soppesò e disse al ragazzo:

“Dì al maestro, ragazzo, che se vuole vendere oggi stesso il suo anello, non posso dargli più di cinquantotto monete d’oro”.

“Cinquantotto monete?” esclamò il giovane.

“Sì” rispose il gioielliere.

“Lo so che avendo più tempo a disposizione potremmo ricavare circa settanta monete d’oro, ma se ha urgenza di vendere…”

Il giovane si precipitò dal maestro tutto emozionato a raccontargli l’accaduto.

“Siediti” disse il maestro dopo averlo ascoltato.

“Tu sei come questo anello: un gioiello unico e prezioso.

E come tale puoi essere valutato soltanto da un vero esperto.

Perché pretendi che chiunque sia in grado di scoprire il tuo vero valore?”

E così dicendo si infilò di nuovo l’anello al mignolo della mano sinistra.


5 consigli utili per non temere il giudizio degli altri

Prendendo ispirazione dal racconto Zen che abbiamo appena letto proviamo a individuare 5 consigli per smettere di temere il giudizio degli altri.

1 . Non lasciare che i mercanti ci dicano il nostro valore

Nelle relazioni sociali spesso si nascondono dinamiche spiacevoli.

Ci sarà sempre qualcuno che vuole trarre vantaggio dall’apparire migliore di noi o che semplicemente cercherà di sminuirci per una sua personale insicurezza.

Non permettiamo che siano questi “mercanti” a dirci il nostro reale valore.

2 . Chiediamo a qualcuno di “esperto”

Come il gioielliere della nostra storia ha potuto valutare l’anello per la sua esperienza e competenza chi meglio delle persone care e degli amici sinceri può dirci veramente chi siamo?

Chiediamo alla persona che amiamo o ad un amico sincero di dirci quali sono secondo lui/lei i nostri punti di forza e le nostre debolezze accogliendo ogni punto di vista con apertura e spirito di miglioramento.

3 . Avere fiducia in noi stessi

Può sembrare banale ma è sempre bene ricordarselo.

Spesso se sentiamo di essere portati per qualcosa dovremmo dare ascolto a noi stessi e provare.

Nella peggiore delle ipotesi falliremo e avremo un esperienza in più che contribuirà alla nostra crescita personale.

4 . Non dobbiamo “venderci”

Nella storia Zen che abbiamo letto vediamo come nel suo primo viaggio al mercato il discepolo cercasse di vendere l’anello. Ovviamente i Mercanti cercarono di svalutarlo.

Allo stesso modo nelle relazioni sociali spesso cerchiamo di “venderci”. Vogliamo essere approvati o accolti in qualche “gruppo” o da qualcuno e facciamo l’errore di pensare che dobbiamo cambiare noi stessi per essere più “vendibili”. Magari fingendoci allegri quando non lo siamo o fingendo di avere interesse verso cose che non ci importano.


Come l’adolescente che per essere parte del gruppo beve quella birra in più anche se magari non vorrebbe anche noi adulti scendiamo a compromessi per essere accettati e “venderci” a qualcuno.

Questo spesso ci porta solo ad avere relazione non autentiche e dove non sentiamo di essere noi stessi. A volte è meglio imparare a vivere serenamente la propria solitudine e cercare le persone giuste, rimandando la vendita dell’anello per ottenere una valutazione maggiore piuttosto che vendersi a tutti i costi liberandoci così dalla paura del giudizio degli altri.

5 . Facciamo ciò che ci piace

Quest’ultimo consiglio viene direttamente dalla mia esperienza personale.

Facciamo ciò che ci piace. Coltiviamo le nostre passioni e frequentiamo gli ambienti che vogliamo frequentare per noi stessi.

In questo modo sarà totalmente naturale incontrare persone con interessi in comune ai nostri e più simili a noi con cui instaurare veri rapporti d’amicizia e relazioni più profonde e durature.



Exit mobile version