Fortuna e sfortuna nella vita – Storiella Zen

Fortuna e sfortuna nella vita di tutti i giorni esistono veramente?

Naturalmente se stai cercando un approccio scientifico all’argomento “sfiga” questo non è l’articolo giusto ma puoi trovare qualche informazione utile in questo articolo di Focus .

Come affrontare una giornata storta? Come reagire quando sembra che l’universo abbia deciso di remarci contro?

Nella Storiella Zen che segue ho trovato un approccio semplice quanto efficace per difendersi dagli eventi sfortunati della vita.

Inutile dire che purtroppo abbiamo ben poco potere sulle circostanze casuali della vita.

Certo, possiamo lavorare sodo per migliorare la nostra condizione di vita: studiare nel nostro tempo libero anziché stare troppo davanti la tv per fare quel salto di qualità nella nostra carriera; Tenerci in forma per prevenire problemi di salute dovuti alla sedentarietà; ecc. Ma spesso la vita ci riserva spiacevoli sorprese, piccoli o grandi eventi sfortunati che possono colpirci e distruggere tutti i nostri sforzi per essere felici in un istante.

La prima cosa che dobbiamo fare è renderci conto se potevamo prevenire questo evento sfortunato. Se infatti c’è una minima possibilità che dipenda da un nostro errore allora dobbiamo assumerci la nostra parte di responsabilità, se invece non dipende da noi allora non possiamo fare altro che accettare che la vita è imperfetta.

Spesso infatti attribuiamo troppo valore all’idea che ci siamo fatti della vita e a come vorremo che fosse.

Un piccolo evento fortunato ci porta subito ad esultare mentre un evento sfortunato ci deprime inevitabilmente.

Fortuna e sfortuna nella vita - Storiella Zen 1

Anche quando gli eventi della vita sfuggono al nostro controllo, in positivo o in negativo,  possiamo lavorare sulla nostra percezione di essi e migliorare così il nostro umore.

Questo non ha nulla a che vedere con i classici slogan sul “pensiero positivo”. Se ci diamo una martellata sul pollice non basterà un bel sorriso per smettere di sentire dolore! 

Tuttavia possiamo accettare che quel dolore fa parte della vita e che pertanto è transitorio.

Ma perché invece dovremmo smettere di esultare di fronte agli eventi fortunati? Quando una piccola “botta di c…” si fa viva, non abbiamo forse il diritto di esultare? Certamente è giusto essere felici per gli eventi fortunati della vita ma dobbiamo necessariamente ricordarci che anche questi eventi fortunati sono mutevoli e transitori.

Fortuna e sfortuna nella vita non esistono. Esistono gli eventi. 

“Non esistono buone o cattive notizie, esistono solo le notizie” – Kung fu Panda.

Fortuna e sfortuna nella vita - Storiella Zen 2

Un evento di per se non è ne sfortunato ne fortunato, è solo un evento. Noi gli attribuiamo un valore in funzione delle nostre aspettative e convinzioni. Eppure gioia e dolore, salute e malattia, tutti gli opposti fanno parte di questa vita, sia gli uni che gli altri sono temporanei e transitori. 

Questa storiella Zen tratta l’argomento  con estrema semplicità eppure in modo profondo e completo e può aiutarci a capire come possiamo non cedere alle lusinghe o alle minacce degli eventi positivi o negativi della vita. Questo non significa certo entrare in uno stato di apatia ma piuttosto in una condizione di quiete e serenità che ci permette di gioire della vita senza esserne sballottati come un piccolo ramoscello in balia delle onde di un mare in burrasca.

Storia Zen: Il contadino e il cavallo

C’era una volta un contadino cinese il cui cavallo era scappato.

Tutti i vicini quella sera stessa si recarono da lui per esprimergli il loro dispiacere: “siamo così addolorati di sentire che il tuo cavallo è fuggito. E’ una cosa terribile”.

Il contadino rispose: “Forse è così”.

Il giorno successivo il cavallo tornò portandosi dietro sette cavalli selvaggi, e quella sera tutti i vicini tornarono e dissero: “Ma che fortuna! Guarda come sono cambiate le cose. Ora hai otto cavalli!”

Il contadino disse: “Forse è così”.

Il giorno dopo suo figlio cercò di domare uno di quei cavalli per cavalcarlo, ma venne disarcionato e si ruppe una gamba, al che tutti esclamarono:“Oh, poveraccio. Questa e’ una vera disdetta” ma ancora una volta il contadino commentò: “Forse è così”.

Il giorno seguente il consiglio di leva si presentò per arruolare gli uomini nell’esercito e il figlio venne lasciato a casa per via della gamba rotta.

Ancora una volta i vicini si fecero intorno per commentare: ”Non è fantastico?” ma di nuovo il contadino disse: “Forse è così”.


Ti è piaciuto questo racconto Zen? Un altro breve racconto per riflettere su questo argomento che ti consiglio è: “Un messaggio per i momenti di difficoltà“, una storia Sufi con un messaggio simile seppure originario di una tradizione di pensiero e filosofia diversa. Buona lettura!